↑ Torna a Neolitico

Stampa Pagina

Neolitico recente

(Clicca sui simboli nella mappa per maggior dettagli. In rosso gli scavi archeologici; in blu i rinvenimenti archeologici di superficie)

La vitalità che caratterizza il territorio parmense nel pieno si esaurisce già nel corso della seconda metà del V millennio a.C. Dall’inizio del il quadro del popolamento è desolante: tutti gli abitati noti nelle fasi precedenti vengono abbandonati, anche il villaggio di Benefizio, occupato fin dalla seconda metà del VI millennio a.C., non sopravvive. Nel Neolitico recente è noto un solo insediamento, posto in località , a monte di lungo Via Traversetolo; mentre attualmente nessun insediamento è noto per il Neolitico Finale.

L’insediamento di Botteghino è riferibile alla “Cultura ed è attivo tra il 4.500 e 4.200 a.C. Il suolo recava tracce di una fitta rete di strutture realizzate in più fasi edilizie, tutte impostate sul modello della casa rettangolare e sull’impianto regolare di edifici isorientati e paralleli; al loro interno si sono riconosciuti granai sopraelevati sorretti da fitti e robusti pali, mentre all’esterno erano focolari a ciottoli combusti e alcune fosse. Il villaggio era servito, almeno inizialmente, da un canale naturale di modesta entità, che in seguito ha costituito la sede ideale per collocare un pozzo in grado di raggiungere la falda.

All’interno di due buche, distanti una dall’altra, è stato trovato un grosso ciottolo fluviale recante alcune cuppelle e incisioni, interpretabili quali stele votive, probabilmente in relazione ai due edifici. Sono pure state rinvenute due lesine di rame e un frammento di crogiolo con residui di fusione, che costituisce una delle più antiche testimonianze italiane di fusione del rame.

Il sito mostra un preponderante carattere chasseano e i contatti più espliciti sono con l’area tirrenica, il pedeappennino occidentale, la Toscana, il Piemonte e con l’Italia peninsulare. Gli influssi con il mondo coevo padano sono subordinati nella produzione ceramica, mentre sono praticamente assenti nella litica[1]. Questo quadro sembra ripercorrere le dinamiche già evidenziate per il Neolitico antico e preannunciare quelle del popolamento eneolitico. Il tratto occidentale della Pianura Padana, con particolare riferimento al territorio parmense, sembra essere legato, tra Neolitico ed Eneolitico (con la sola eccezione del momento insediativo della cultura VBQ) più al mondo tirrenico-peninsulare che a quello padano.

[1] Area di scavo 768; sito n. 768/1 della Carta Archeologica del Comune di Parma.

Permalink link a questo articolo: http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/neolitico/neolitico-recente/