Come già da qualche anno, il 15 agosto prossimo il pubblico troverà aperti tutti i musei e le zone archeologiche gestiti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda Parma sarà aperto dalle 13 alle 19 (chiusura biglietteria ore 18.30) il Museo Archeologico Nazionale dove è possibile scoprire l’archeologia parmense dalla Preistoria ai Longobardi e visitare la mostra “Storie della prima Parma. Etruschi, Galli, Romani: le origini della città alla luce delle nuove scoperte archeologiche”, curata da Daniela Locatelli, Luigi Malnati e Daniele F. Maras, allestita fino al 29 dicembre.
Altre iniziative in regione
Dopo la normale apertura a pagamento dalle 9.30 alle 17, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara riapre gratuitamente dalle 18 a mezzanotte con “Tlin…tlin. Ferragosto al Palazzo di Ludovico il Moro”, variegata kermesse a gradazione alcolica, con degustazione di vini e prodotti freschi dal territorio.
Il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto (BO) è aperto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18,30 mentre l’area archeologica dell’antica città di Kainua è visitabile dalle 8 alle 19. Nel giorno che la tradizione cattolica dedica alla Madonna, l’archeologa Bojana Gruska propone alle 16.30 “Donne e Dee etrusche nel giorno dell’Assunzione di Maria“, visita guidata gratuita alla scoperta del ruolo della donna nella società etrusca e dell’importanza delle divinità femminili di 2500 anni fa.
Il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (FC), città natale di Plauto, sarà aperto dalle 13.30 alle 18.30 mentre l’Antiquarium e gli scavi dell’antico municipium romano di Veleia, a Lugagnano Val d’Arda (PC), saranno visitabili dalle 9 alle 19.
Aperto infine dalle 9 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 19) anche il complesso della Villa Romana di Russi (RA) dove, a partire dalle 15.30, si torna a vivere come 2000 anni fa con “Le ferie di Augusto”, rievocazioni in costume, laboratori artigianali, visite guidate, omaggi a tema e un fresco ristoro, in collaborazione con Pro Loco e Comune di Russi e Gruppo Ravennate Archeologico.
(Fonte: parmatoday.it)