Una mummia di “prima” qualita’, non un feticcio o un prodotto di bassa lega. Le radiografie sulla mummia di gatto conservata al Museo Archeologico Nazionale di Parma hanno accertato che all’interno della fasciatura c’e’ l’intero animale, un giovane esemplare dell’eta’ di 4 o 5 mesi, risalente a circa 2000 anni fa. Pur non essendo una rarita’, si tratta – spiegano gli esperti – di un reperto di grande importanza, legato ai culti della dea gatta Bastet, la divinita’ egizia propiziatrice di fertilita’, salute e gioie terrene. Il prezioso reperto verra’ esposto per la prima volta nel museo di Palazzo della Pilotta, in attesa che arrivino i soldi del restauro: giovedi’ prossimo, 15 dicembre, il veterinario radiologo dell’Universita’ di Parma che ha effettuato l’esame sulla mummia, Giacomo Gnudi, e l’archeologa del museo responsabile della sezione egizia, Roberta Conversi, presenteranno al pubblico i dati emersi dalle radiografie.
mag 09 2012
Museo Archeologico: novità dalle analisi sulla mummia di gatto
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